Un po di storia

Un po di storia

San Vito è stato ed è ancora oggi tra i Santi più venerati in Europa; è praticamente impossibile elencare le località e i luoghi di culto a lui dedicati.

Il suo culto si diffuse subito dopo la morte. A Roma gli fu dedicata una Chiesa già nel IV sec. Oggi è dedicata ai SS. Vito e Modesto. Si trova in Via Carlo Alberto non lontano dalla Stazione Termini, nei pressi della Basilica Patriarcale di S. Maria Maggiore. Dopo secoli di abbandono, crollò e fu ricostruita completamente nel 1477 per iniziativa del papa Sisto IV, lo stesso che fece edificare la Cappella Sistina. Fu ancora restaurata nel 1834 e nel 1901. Conserva due facciate quella del 1901 e quella quattrocentesca da cui attualmente si entra. E’ sede di un titolo cardinalizio, dell’ordine diaconale.
 

La storia di San Vito narra di un fanciullo di sette anni, nato in Sicilia da nobile famiglia e martirizzato a Roma al tempo dell’imperatore Diocleziano (303-304 d.C.). Figlio di un padre pagano, il fanciullo Vito, educato al cristianesimo dal precettore Modesto e dalla nutrice Crescenzia, operava molti miracoli e prodigi nella sua terra, tanto che l’autorità locale, il preside Valeriano, lo fece arrestare, torturare e chiudere in carcere. Il padre cercò di convincere il fanciullo a rinnegare la sua fede con punizioni e con lusinghe, ma inutilmente. Liberato da un angelo, insieme a Modesto e Crescenzia, dopo un viaggio per mare, approdò in Lucania, presso il Sele, dove continuò a compiere miracoli e prodigi. Fu poi chiamato a Roma dall’imperatore Diocleziano che aveva un figlio (o figlia)  ossesso. Vito lo guarì, ma l’imperatore irriconoscente lo fece ugualmente incarcerare e torturare in quanto il fanciullo non aveva voluto rinnegare la sua fede e sacrificare agli dei romani. Un angelo, però, liberò Vito, Modesto e Crescenzia dai terribili supplizi a cui furono sottoposti, e li condusse a volo presso il fiume Sele, dove i tre spirarono.

Quando e dove sia stata elaborata questa storia non è possibile indicare. Certo in essa confluirono diversi spunti leggendari, fioriti nei luoghi di culto più antichi intorno al V sec., diffondendosi poi con varianti più o meno significative in tutta la cristianità. Fissata in questa forma nella tradizione medievale la storia di San Vito e dei compagni martiri diventò tra il VI e il VII secolo uno dei racconti agiografici più popolari in Europa.

Folle di uomini devoti, di diverso ceto, di diversa cultura, di varia estrazione, si recavano in pellegrinaggio ai più importanti e celebri santuari consacrati al suo culto, in Sicilia, in Puglia, in Sassonia, in Boemia, nei villaggi e nelle città europee, per impetrare le grazie divine a colui che era considerato uno dei più potenti intercessori presso Dio.

La devozione per San Vito e per altri campioni della fede si sviluppò in modo quasi ossessivo per tutto il Medioevo fino a diventare una degenerazione della vita religiosa che agli inizi dell’età moderna aveva costruito una vasta galleria multiforme di santi che diveniva sempre più colorita e vivace.

Tutti i santi hanno nell’immaginario popolare del tardo Medioevo attributi propri e il popolo li conosce tutti attraverso i vestiti, i simboli del martirio, le storie più o meno leggendarie e più o meno agghiaccianti relative alla loro morte.

Invocato in casi di:

  • Epilessia;
  • Corea (ballo di San Vito);
  • Isteria;
  • Ossessione;
  • Idrofobia;
  • Tarantismo;
  • Lebbra;
  • Rabbia;
  • Avvelenamento per morsi di vari animali;
  • Malattie degli occhi.

Invocato contro:

  • Lampi e cattivo tempo;
  • Incendi;
  • Sterilità;
  • Insonnia;
  • Enuresi notturna (Incontinenza durante il sonno);
  • Letargia;
  • Morso di bestie velenose e idrofobe;
  • Scoraggiamento;
  • Alluvioni;
  • Siccità.

Per:

  • la difesa della castità;
  • le semine e i raccolti.

Protettore di:

  • Farmacisti;
  • Osti;
  • Minatori;
  • Fabbri;
  • Soldati di ventura;
  • Birrai;
  • Albergatori;
  • Bottai;
  • Calderai;
  • Muti e sordi;
  • Vignaioli;
  • Attori;
  • Ballerini.